Lodolaio o Falco pellegrino? oppure cosa?

Le immagini che seguono sono state scattate il 18 novembre 2016 nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano (RM). Ritraggono un falco posato su una bocchetta di irrigazione di uno dei tanti campi presenti nell'area protetta.

Inizialmente avevo identificato il falco come un giovane Lodolaio (Falco subbuteo), con qualche dubbio che potesse essere un giovane Falco cuculo (Falco vespertinus).
Le foto (a partire dalla Foto 1) sono state visionate anche da altri: le persone che hanno espresso un parere sulla sua identificazione, si sono invece orientate in maggioranza verso un giovane Falco pellegrino (Falco peregrinus), evidenziando caratteri distintivi tra cui le grosse dimensioni apparenti, la robustezza dell'esemplare, il cappuccio scuro, i mustacchi marcati e larghi, l'assenza del secondo "dente" dietro il mustacchio, la coda troppo chiara e con barrature apprezzabili.
Solo due persone hanno manifestato una propensione a confermare l'identificazione come Lodolaio essenzialmente per il disegno generale della testa e per la postura.

Durante l'osservazione sul campo che ho effettuato, l'esemplare non mi era sembrato un Falco pellegrino per struttura generale (che mi è sembrata snella) e per le dimensioni (che mi sono sembrate troppo piccole: la prima impressione, scaturita dalle dimensioni, è stata che si trattasse di uno Smeriglio!); nemmeno la postura mi ha ricordato un pellegrino. Il falco è stato osservato, dalla stessa angolatura, solo su quel posatoio, se si esclude il fatto che si involato puntando verso terra, ma l'ho perso subito di vista (ho ipotizzato che si fosse posato a terra a pochi metri dal posatoio); comunque, non l'ho più rivisto ed in pratica non è stato possibile osservarlo in volo.

Avevo comunque scattato delle foto, di cui solo 3 presentano una certa chiarezza del soggetto e sono numerate qui di seguito. Tralasciando l'impressione avuta sul campo, cerchiamo di analizzarle.

Foto 1 - Fiumicino (RM), 18 novembre 2016

Foto 1 – Si vede un falco con le seguenti caratteristiche:
1a) postura abbastanza eretta
1b) becco bicolore con base chiara e punta scura, non molto grande rispetto alla testa, la cera sembra grigiastra
1c) evidente mascherina nera che continua dietro l’occhio fino alla nuca
1d) occhio con anello periculare giallastro che spicca sulla mascherina nera
1e) mustacchio nero che sembra corto e largo
1f) guance chiare che non sembrano macchiate, diciamo biancastre che continuano in una sorta di collarino, dello stesso colore, verso la parte posteriore della testa
1g) vertice, nuca e fronte chiari, crema o biondi, comunque di tonalità diversa rispetto alle guance
1h) dorso e copritrici delle ali scure con tonalità bruno-rossicce, terziarie con bordo chiaro
1i) remiganti con accenni di marginature crema
1m) fianchi sfumati di crema lunga la linea dove poggia l'ala chiusa
1n) parte laterale della pancia sfumata di marrone-rossiccio, senza striature marcate e definite, si notano però alcune macchie più scure sul medio petto allineate come una striatura poco definita
1o) ventre e calzari sfumati più o meno come la pancia
1p) copritrici caudali inferiori chiare, diciamo biancastre
1q) timoniere superiori grigiastre, comunque più scure del sottocoda
1r) zampe chiare, forse giallastre
1s) ali forse poco più lunghe della coda

Foto 2 - Fiumicino (RM), 18 novembre 2016

 Foto 2 – rispetto alla foto 1, si nota anche che:
2a) è presente un disegno nucale evidente con due strisce crema, come il vertice, delimitate da tre strisce brune, quelle più esterne potrebbero essere la continuazione della mascherina nera
2b) il vertice visto da dietro appare tutto crema o biondo, probabilmente marcato in centro
2c) la parte laterale del collo e le guance sono chiare, diciamo biancastra, apparentemente senza macchie
2d) le parti superiori sono scure ma non omogenee, bensì con diffuse tonalità rossastre e punti chiari che probabilmente corrispondono con i margini delle copritrici
2e) le remiganti hanno marginature crema
2f) la parte laterale della pancia è sfumata di marrone-rossastro senza striature marcate e definite
2g) i calzari sono sfumati più o meno come la parte laterale della pancia
2h) le copritrici caudali inferiori sono chiare, diciamo biancastre, comunque non sembrano marcate, ma piuttosto sfumate
2i) le timoniere superiori non sono grigiastre omogenee, ma piuttosto barrate di bruno
2m) le zampe sono giallastre

Foto 3 - Fiumicino (RM), 18 novembre 2016

Foto 3 – rispetto alle foto 1 e 2 si nota che 
3a) la fronte sembra marroncina, comunque più chiara rispetto alla mascherina nera 
3b) i mustacchi appaiono come virgole nere rivolte all'indietro
3c) le guance sono chiare, diciamo bianche e apparentemente senza macchie
3d) la gola è chiara, come le guance, e sembra non marcata
3e) la parte laterale della pancia è sfumata di marrone-rossiccio senza striature marcate e definite
3f) i calzari sono sfumati più o meno come la parte laterale della pancia
3g) le copritrici caudali inferiori sono chiare, diciamo bianche e apparentemente non marcate
3h) le zampe sono giallastre
3i) le ali sono più o meno lunghe come la coda
3m) la coda è barrata con bande alternate scure e grigio-rossastre

Il disegno della testa, la colorazione generale, i cenni di marginature delle parti superiori (1h, 1i e 2d), la cera non giallo brillante (1b), indirizzano verso un falco non in età adulta, piuttosto verso un giovane dell'anno. 

La mia maggiore difficoltà ad identificare il falco come un pellegrino è stata quella di assegnarlo ad una delle sottospecie europee.

Tralasciando la struttura generale del rapace fotografato, alcuni caratteri come il becco piccolo rispetto alla testa (1b), i mustacchi stretti e rivolti all'indietro (3b), le guance biancastre senza apprezzabili macchie (3c) che continuano lungo il collo in una sorta di collarino dello stesso colore e senza macchie, le caudali bianche su cui non si apprezzano marcature (1p, 2h, 3g), la parte laterale della pancia senza striature marcate e definite (1n, 2f, 3e) non si riscontano in un giovane Falco pellegrino delle sottospecie brookei o peregrinus che generalmente hanno:
  • becco massiccio rispetto alla testa
  • mustacchi grossi che si allungano molto sotto la linea del becco, spesso arrotondati, che limitano guance comunque non biancastre nei giovani, ma piuttosto dal crema al fulvo scuro con evidenti macchie 
  • copritrici caudali inferiori sempre marcate
  • parti inferiori del corpo distintamente striate.
Alcune foto possono chiarire questi concetti.
Falco pellegrino (Falco peregrinus) - Giovane probabile brookei - Fiumicino, 25 ottobre 2015 - Notare il mustacchio grosso ed arrotondato che si allunga bel oltre la linea del becco, le parti inferiori nettamente striate, le guance non bianche e comunque macchiate, l'assenza di collarino

Falco pellegrino (Falco peregrinus) - Giovane probabile brookei - Fiumicino, 25 ottobre 2015 - Notare il becco grosso rispetto alla testa, il mustacchio grosso ed arrotondato che si allunga bel oltre la linea del becco, le parti inferiori nettamente striate, le guance non bianche e comunque macchiate, l'assenza di collarino, le copritrici caudali fortemente marcate

Esempi di giovani Falchi pellegrini della sottospecie brookei, fotografati a gennaio e novembre da Daniele Occhiato, sono visibile nelle sue gallerie, qui oppure qui; si notano chiaramente il becco grosso rispetto alla testa, le parti inferiori nettamente striate, le guance non bianche e macchiate, le copritrici caudali fortemente marcate. Nella galleria dedicata al Falco pellegrino del sito danese www.netfugl.dk si trovano foto scattate in Danimarca e Svezia che, teoricamente, dovrebbero ritrarre esemplari della sottospecie peregrinus. Osservando i giovani presenti, il discorso non cambia di molto.

In breve, questi giovani pellegrini, sembrano falchi del tutto diversi da quello impresso nelle foto 1, 2 e 3, differenza che diventa più significativa se si considera anche la struttura dell'esemplare in questione.

L'individuo fotografato inoltre mi era sembrato molto diverso da un giovane Falco pellegrino delle sottospecie calidus soprattutto perché mostra guance bianche evidenti, la pancia non striata e copritrici caudali inferiori apparentemente non marcate.

Avevo pertanto dedotto che non poteva trattarsi di un giovane Falco pellegrino.

Escludendo la possibilità che fosse un ibrido ottenuto da incroci strani e dimenticando per un attimo i falchi accidentali in Italia, ho proceduto per esclusione.
Per ovvi motivi che è superfluo commentare, ho potuto escludere immediatamente il Grillaio, il Gheppio e lo Smeriglio. Anche il Lanario ed il Sacro si possono scartare poiché i giovani (ma anche gli adulti) sono molto diversi dall'individuo fotografato, sia nel piumaggio che strutturalmente.

Il morfismo chiaro del Falco della Regina potrebbe ricordare il falco fotografato, ma, anche da posato, appare più slanciato, con vertice e nuca scura e parti superiori scure vistosamente marginate di chiaro, caratteri che non si colgono in nessuna delle foto 1, 2 e 3 .

Restano pertanto in lizza solo il Lodolaio ed il Falco cuculo che da giovani possono somigliarsi tanto.
Si può provare a ripercorre alcuni dei caratteri su elencati, confrontandoli con quelli dei giovani delle due specie.
  • Il vertice chiaro, crema o biondo (1g e 2b), è un carattere che si riscontra nel Falco cuculo, nel Lodolaio il vertice è solitamente scuro come la mascherina. 
  • La fronte chiara (1g e 3a) è un carattere che si riscontra in maniera più evidente nel Falco cuculo, può essere presente anche nel Lodolaio, anche se la differenza di colore con il resto del capo non è molto netta.
  • Le guance biancastre (1f, 2c e 3c) sono un carattere che si risconta nel Falco cuculo, nel giovane Lodolaio tendono più ad essere fulvi.
  • La coda superiormente barrata da chiusa (2i e 3m) è un carattere che si risconta nel Falco cuculo, nel Lodolaio, da chiusa, solitamente appare non barrata.
  • Le copritrici caudali inferiori chiare e non marcate (1p, 2h e 3g) sono caratteri che si riscontrano nel Falco cuculo, nel Lodolaio sono fulve e marcate, anche se non in maniera vistosa.
Inoltre, il giovane Lodolaio sulla parte inferiore del corpo presenta una striatura marcata, definita e scura, un evidente "dente" scuro sulla guancia, un sopracciglio chiaro e stretto (ma comunque evidente) sopra gli occhi, tutti caratteri che l'esemplare fotografato non presenta. Nella galleria dedicata al Lodolaio di Daniele Occhiato ci sono delle foto di giovani che sono buoni esempi per apprezzare le differenze.

In pratica, più che un giovane Lodolaio, come inizialmente avevo ipotizzato, i caratteri che si colgono dalle foto indirizzerebbero su un giovane Falco cuculo. Ciò concorderebbe anche con l'impressione colta sul campo, durante l'osservazione, cioè di avere di fronte un falco di piccole dimensioni.

Ma anche considerandolo un giovane Falco cuculo, vari caratteri visibili nelle foto non si accordavano. Anche questo infatti ha petto striato anche se con macchie meno definite rispetto al Lodolaio. Inoltre ha calzari non macchiati, mentre nel soggetto fotografato appaiono sfumati (1o, 2g e 3f) come la parte laterale della pancia. Si noti inoltre che, nella Foto 1, non si apprezza la presenza del "dente" scuro sulle guance (che si apprezza anche in molte immagini di giovani Falchi cuculi che si trovano in Internet), mentre l'estensione della mascherina nera verso la parte posteriore del capo sembra esageratamente lunga (1c).
Proprio quest'ultimo carattere ha fatto vacillare la convinzione quasi raggiunta di aver immortalato un Falco cuculo. In tutte le immagini visionate su Internet di giovane Falco cuculo, non ho trovato nessun esemplare che presentasse un'estensione della mascherina nera sino alla nuca come si vede nella Foto 1, sebbene in alcuni esemplari fotografati in Svezia, Ungheria e Romania, compaiono mascherine molto scure ed accentuate. Questo carattere inoltre non è citato in nessuno dei testi che ho consultato. Ho pertanto deciso di chiedere un parere ad Andrea Corso, spiegando la situazione e la conclusione a cui ero giunto, e chiedendogli in particolare se, dalla sua esperienza, tale carattere potesse essere ascritto alla variabilità individuale dei giovani Falchi cuculo.

La sua sollecita e gentile risposta è stata inequivocabile.

"Si tratta di un juv. (presumibilmente maschio) di Falco peregrinus calidus senza dubbio..."
Seguita da una spiegazione del perché non potesse essere un Lodolaio (coerente con le conclusioni su evidenziate) e del perché non potesse essere un Falco cuculo (per rapporto punta delle ali/punta della coda differente, assenza di barratura chiara/scura sulle grandi copritrici e di marginatura chiara consistente sulle parti superiori, sottocoda troppo bianco latte invece che crema, mustacchi troppo marcati e pesanti) e concludendo dicendo che
"L'impressione che il juv. calidus da in natura, ...., è di un grossissimo vespertinus juv... quindi capisco l'inganno".

In pratica, l'errore era stato nell'aver escluso a monte la possibilità di aver fotografato un Falco pellegrino calidus.

Falco pellegrino (Falco peregrinus) - Giovane, probabile calidus - Fiumicino, 18 gennaio 2015 - Notare le parti inferiori nettamente striate, le guance molto chiare, il mustacchio sottile ed arrotondato, la mascherina scura che prosegue dietro l'occhio verso la nuca, le copritrici caudali marcate

Se, per completezza, si allarga l'analisi comparativa anche ai falchi accidentali in Italia, gli unici che potrebbero ricordare l'individuo fotografato sono i giovani del Falco dell'Amur e quelli del Falco unicolore. Entrambi, si escluderebbero per i differenti colori e toni del piumaggio e, nel primo caso, anche delle zampe.



Riferimenti consultati
- Brighetti P. & Fracasso G., 2013 - Ornitologia Italiana Vol.1 Parte Terza: Pandionidae-Falconidae - Edizione elettronica riveduta e aggiornata - Oasi Alberto Perdisa Editore, Bologna.
- L. Svensson, K. Mullarney, D. Zatterstrom, 2012 - Guida degli Uccelli d'Europa, Nord Africa e Vicino Oriente - Ricca Editore, Roma.
- William S. Clark, 2003 - Guida ai Rapaci d'Europa, Nord Africa e Medio Oriente - Franco Muzzio Editore, Roma.
- Dick Forsman, 2003 - The Raptors of Europe and the Middle East - Christofer Helm, London
Andrea Corso. 2008 - Materiale a supporto del Corso Avanzato di Identificazione dei Rapaci Europei

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